Sull'amore

Non sarà assolutamente una dissertazione precisa e completa. Sarà un discorso sul perché questa dissertazione non potrà mai essere precisa e completa (a meno che non si abbia tanto tanto tempo a disposizione).

Ho pensato che il problema dell'amore è che se si vuole parlarne davvero allora bisogna parlare di tutto.
Tutto!
Sembra una minaccia ma lo ripeto solo perché è una rivelazione che ho avuto e ora mi sembra al contempo banale e perfetta: non ci saranno assiomi piú inclusivi, decisivi e definitivi di questo. Mai.
Per parlare d'amore bisogna parlare di: (partendo dalle piú ovvie) psicologia e chimica, ma anche fisica, metafisica, sociologia, antropologia, cultura, politica, teologia, storia, geografia, filosofia, arte e musica; bisogna parlare di tempo e spazio; di madri e padri, figli, fratelli, amici e amanti, cari e sconosciuti; di sogni e desideri, piazze e palazzi, imperatori e contadini, guerre e strette di mano.
L'amore è tutto, è in tutto, e per tutto. E se questa follia inizia a sembrare un verso della messa domenicale è perché l'amore è un Dio. È il Dio, al cospetto del quale tutti gli altri Dei non possono che impallidire sapendo, riconoscendo in lui l'unico vero Potere, creativo e distruttore. Gli altri Dei, radunati tutti e cento(? mille? diecimila?), non potranno che guardarsi in faccia e pensare "Beh, mi sa che è lui. Siamo stati creati a Sua immagine e somiglianza, per ricoprire il Suo ruolo... ma le Sue son scarpe troppo grandi da riempire, e ci siamo forse distratti un po', abbiamo abbandonato la missione originaria per cullarci e farci adorare. Troppo tardi ormai, non si torna indietro.".

Mi sono distratto anche io. Ricominciamo.

Amore è un dio che non esiste, e il primo requisito di ogni divinità è rispettato.
Amore è un dio che non esiste, e come tutti gli dei migliori muove il sole e le altre stelle.
Amore è un dio che non esiste, e come tutti gli dei migliori richiede sacrifici.
Amore è un dio che non esiste, e come tutti gli dei migliori è spietato ma sa perdonare, e il rinnegato, l'uomo tradito, tornerà sempre a pregare.
Tutto ciò che l'uomo è riuscito a costruire e distruggere in questi millenni è stato per amore. Eppure, è facilissimo pensare altro, pensare che l'uomo segua l'istinto di sopravvivenza e che voglia solo portare avanti la specie; è facilissimo pensare che per scatenare guerre servano unicamente odio, invidia, avidità; che il progresso tecnologico sia frutto dell'ingegno, non dei sentimenti; ... quanti altri esempi sarebbe facile fare per cancellare Amore dall'equazione!
Ma cancellandolo cosa rimane?
Amore è un dio che non esiste, e come tutti gli dei è facile ripudiarlo e dichiararsi atei ma... la vita diventa un po' piú leggera e colorata credendo in lui. E in un mondo come il nostro non c'è preghiera piú alta del chiedere leggerezza e colore.