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Ieri sera ho visto parte dello scontro di rugby tra la nazionale italiana e l'Uruguay? Paraguay? Non ricordo.
Ancora una volta ho appurato quanto il rugby mi piaccia molto di più del calcio — non che ci voglia molto, non provo alcuna simpatia per il secondo.

In Italia, purtroppo, un ragazzo che non segue il calcio è svantaggiato a livello sociale — al punto che potrebbe quasi far richiesta per parcheggi riservati o biglietti del treno scontati.

in italia il calcio è una religione (arguably La religione) e gli atei non vengono visti di buon occhio.

Dicevo del ragazzo che non crede.
Si trova con amici di amici con cui non ha ancora molta confidenza? si trova in fila da qualche parte con altri maschi? è il primo giorno di scuola, di università, di lavoro? è dal dentista?
Ovunque. Ovunque potrebbe commentare la partita giocatasi la sera prima, gli ultimi acquisti della squadra locale, gli errori del CT, quel goal del capocannoniere, ... in qualsiasi contesto sociale potrebbe cavarsela, o addirittura stringere nuove amicizie, se solo seguisse il calcio. Non è neanche richiesta una conoscenza approfondita; l'importante è avere opinioni forti, non esperienza.
E invece, il poveretto non sa proprio nulla — e non ha voglia di imparare nulla, e si trova quindi in difficoltà in quelle situazioni in cui gran parte della gente preferirebbe intavolare una conversazione di cortesia pur di non dover sopportare il silenzio imbarazzato.

Non sto parlando necessariamente di me, non credo. Non mi è capitato spesso — e sicuro non di recente — di trovarmi in silenzio pensando "se solo sapessi che squadra ha giocato ieri sera e che punteggio ha fatto..."
Che poi, col tempo questo svantaggio sembra esser svanito; sarà che la mia facoltà

perché da qualche anno ormai è all'università che devo relazionarmi con sconosciuti, al di fuori di questo contesto o già conosco tutti o evito direttamente il contesto

sarà che la mia facoltà è piena di ingegneri e a questa... sottospecie i giochi fisici, di coordinamento e prestazioni, interessano poco.

Ad ogni modo, da quel poco che ho visto nel corso degli anni, trovo il rugby nettamente superiore.

Il tempo

La primissima cosa che trovo molto sensata è che nel momento in cui il gioco si ferma — per un infortunio, fuorigioco, fallo, ... — il cronometro viene fermato, il tempo riprende a scorrere quando le squadre riprendono a giocare. È così ovvio! dovrebbe essere scontato! e invece... nel calcio il tempo non si ferma mai e arrivati al novantesimo minuto l'arbitro deve dare i minuti di recupero.

e non si trovano mai! sono sempre troppi o troppo pochi e o non servono a niente o danneggiano una delle due squadre — la Salernitana ha spesso segnato al 93', 94' quindi dovrei ringraziare per questi minuti ma comunque...

L'arbitro

Poi l'arbitro in campo, nel rugby, ha un microfono quindi tutto lo stadio e gli spettatori a casa sentono cosa dice e non c'è modo per lui di comportarsi in maniera scorretta.

I giocatori

Vogliamo parlare dei giocatori? Energumeni di due metri disposti a morirci su quel campo, a prendere e dare mazzate come se niente fosse. Uomini veri, che se a fine partita non hanno l'uniforme insozzata di fango e sangue (appartenente a chi, non si sa) non possono ritenersi soddisfatti del gioco.
I calciatori sono donnicciole che basta sfiorare e si buttano a terra imploranti, doloranti, piangenti e invocanti la propria madre e l'intervento divino affinché quel dolore lancinante venga risparmiato al proprio corpo. E la cosa peggiore è che non li si può neanche effettivamente sfottere dicendo che sono esageratamente fragili; fosse vero sarebbe comico e basta. No. Lo fanno apposta per far passare il tempo — per assicurare il vantaggio alla propria squadra, o per ingannare l'arbitro facendosi regalare una punizione o, peggio, direttamente un rigore.
Che vergogna.
Il calcio è un gioco di soldi e inganno.