Poteva capitare a chiunque

È quello che penso sempre quando capitano incidenti del genere: "Poteva capitare a chiunque, anche a me".
È una sorta di epifania. Un'improvvisa realizzazione che l'aspettativa media supera gli 80 anni ma non è detto che il fato sia d'accordo a farceli raggiungere.
È un monito. Un invito a vivere con più lucidità, responsabilità e coscienza del mio Essere; sono qui, vivo, ora.
Quante volte ho preso l'autobus in vita mia? Quante l'aereo, la macchina, il treno! Poteva capitare a chiunque, anche a me!

È tempo di cambiare! Di diventare padrone dei miei giorni, di fare la lista di persone a cui dire un "ti voglio bene", un "ti amo", un "buon viaggio". E subito penso ai miei genitori, alla mia famiglia; loro lo sanno che gli voglio bene? Quant'è che non lo dico? Si saranno dimenticati o è una di quelle cose che va da sè?
E poi il sole! il mare! il verde! Quanti giorni persi chiuso in casa, quanta aria non respirata a pieni polmoni, quanto fiato sprecato, quante occasioni mancate, parole non dette, ... e quanti bei ricordi! che fine hanno fatto momenti del genere? che fine hanno fatto i colori?
È tempo di cambiare!

Poi... passa un minuto, un'ora, un giorno... e la vita va avanti, imperturbata. Come un treno troppo pesante e troppo veloce da poter prendere e piazzare su altri binari.

Passa un minuto, un'ora, un giorno e la vita va avanti. All'oblio tutti i moniti e buoni propositi! si torna a sprecare e farsi prendere da illusioni di vitalità.
Un po' come le grandi città, che per un giorno all'anno vietano la circolazione delle macchine per le vie del centro: passa un giorno e la vita va avanti, con l'incessante traffico dei 364 giorni precedenti.

Passa un minuto, un'ora, un giorno e la vita va avanti. La mia, la tua, non la loro.

Mi chiedo, a metà di quale pensiero hanno esaurito il tempo — e non parlo degli ultimissimi attimi, quelli riempiti dalla paura, ma di quello prima.

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Frame dal telegiornale

Ho provato un brivido quando è comparsa quest'immagine in TV. Sarà che a me i preti fanno già paura in contesti comuni, ma questa scena è un pugno nello stomaco.
"La vita non è mai come nei film" solo perché nei film non pensi mai "poteva capitare anche a me" (al massimo "potrei fare anche io l'attore e diventare famoso" ma il punto non è questo).

Mi chiedo, a metà di quale vita hanno esaurito il tempo.