Incubo ricorrente
· 2 min · #journaling
Da diversi anni ormai ho un incubo ricorrente: tornare a scuola.
Il setting è sempre lo stesso: per un motivo imprecisato mi ritrovo tra i banchi del liceo, pur mantenendo lo status di studente universitario. All'inizio c'è un senso di cameratismo nell'atmosfera, ritrovo vecchi amici e nuovi, perdo tempo nei corridoi, ... Poi però sale l'ansia del non aver studiato per l'interrogazione del giorno e il pensiero che si affaccia ogni volta è "ma io ho da studiare per gli esami all'università! e i professori lo sanno! al diavolo loro e le loro interrogazioni!". Ogni singola volta.
La parte peggiore è quando poi vedo entrare in aula uno dei prof — dovrei dire una delle, erano tutte donne, tranne il prof di disegno, e di certo non era il prof di disegno a spaventarmi, ma italiano, matematica & fisica, inglese, e storia & filosofia (le ho dette tutte, in pratica).
Dovrei definire "spaventarmi". È più semplicemente un misto di ansia e vergogna che proverei — no, che ho provato — nel risultare impreparato ad un'interrogazione improvvisa. Solo la prof di matematica & fisica provocava vera paura in me, terrore. Ogni mattina andavo a scuola con mal di pancia e denti che stringevano, e poi tornavo con la testa che scoppiava. Ogni mattina tranne il giorno libero di quella prof, quel giorno alla settimana era come una vacanza.
La scuola è stata per me traumatica, e non è una frase che butto giù alla leggera.
Ho notato che questo particolare sogno/incubo avviene soprattutto in quei momenti in cui sento di essermi lasciato andare troppo all'ozio. È come un monito, un campanellino d'allarme; devo studiare di più, devo impegnarmi, devo smetterla di trovare scuse.
Ma sono stanco. E il riposo non è riposo, è solo un prolungamento dell'ansia e senso di incombenza.