Vienna #1

A mesi di distanza penso sia arrivato il momento di parlare di questo viaggio.

Siamo partiti Venerdì 19 Agosto 2022 da Napoli alle 14:38 e arrivati lí nel tardo pomeriggio. Il volo era programmato per le 13:45 ma in quel periodo parecchi voli venivano cancellati all'ultimo momento e siamo stati fortunati noi ad aver solo subito un ritardo. Ricordo c'erano dei ragazzi che però dovevano fare scalo per andare a? Londra? Amsterdam? e stavano cercando alternative per paura di perdere il secondo volo.
Siamo ripartiti il Lunedì successivo, 22 Agosto, alle 17:25 e arrivati alle 20:24 a Napoli.
Come faccio a ricordami tutti sti orari e date? L'incredibile utilità del calendario. E l'aver scattato due foto fighe al momento dell'imbarco all'andata e dello sbarco al ritorno.

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Imbarco e sbarco

perché si dice imbarco? cioè lo so, hanno preso in prestito il termine dal vocabolario navale ma la domanda è: perché negli ultimi due-tre secoli si è via via persa la voglia di inventare nuove parole? Per non parlare della totale assenza di nomi di persona che non derivino dal greco, dal latino, dalla Bibbia o da Game Of Thrones.

Ricordo che la magia è iniziata ancora prima di atterrare. Eravamo in volo e quasi a destinazione quando sotto di noi tutto si fa scuro: non piú campagne e laghetti ma foresta. La Wienerwald! The Vienna Woods! Che nome figo. Comunque, tutta la terra visible da quel vetro minuscolo e sporco e spesso tipo 10cm è ricoperta di alberi scuri. Tutto è foresta e tutto sembra sia destinato a rimanere foresta per sempre. Inizio a perdere le speranze di poter piú rivedere un centro abitato quando all'improvviso una vena grigia squarcia l'oscurità come una crepa di luce nel cielo notturno.
E proprio in quel momento mi tornano a mente le parole di Negrini:

È una ferita fra gli alberi l'autostrada che va.

E come uno scemo mi ricordo che aveva scritto una canzone proprio sulla città che stavo per visitare, che lí c'era stato anche lui e lí si era innamorato, e ho capito che mi aspettava una grande città (e che avrei avuto una fonte perfetta per la caption perfetta per un eventuale post su Instagram, che poi non è mai stato realizzato ma vbb).
Recito quei versi a mamma, seduta nella fila davanti; lei sorride e guarda fuori. Mia sorella è confusa, io le spiego della canzone, e sono felice.
Sembra stupido ma è stato quel pensiero improvviso a risvegliarmi, a farmi tornare bambino, a riaccendere l'entusiasmo che avevo perso a causa del ritardo e della stanchezza. Sí, è stato proprio come un risveglio improvviso che mi ha fatto pensare "oddio ma sto per atterrare! e sto per vedere un posto nuovo! e sto per passare qui 4 giorni di vacanza ad esplorare e mangiare e vedere cose!"

La città mi è piaciuta, come tutte le altre città europee che ho visitato fino ad ora (tranne Parigi) quindi su questo nessuna sorpresa. Quello che è cambiato dai viaggi precedenti è stato il modo in cui mi ci sono relazionato? il modo in cui ho deciso di giudicarla, ecco. In passato la metrica di giudizio prevedeva voti che partivano da un "non mi piace" (con annessi dettagli tipo è sporca, è caotica, ...), passavano da un "beh sí è una bella città" e arrivavano al piú alto "vorrei vivere qui". Questa volta il mio subconscio non-tanto-sub ha fatto un ragionamento diverso e piú che pensare a quanto sarebbe bello vivere lí ha iniziato a ponderare quanto fosse fattibile trasferirsi. perché?
Forse è l'età. Ne ho 23 e voglio andare via, sto semplicemente valutando le mie opzioni.

la sento quasi come presunzione l'idea di poter vivere all'estero.

Forse è solo che mi è piaciuta davvero tanto e ho sbloccato un livello ancora piú alto nella scala del giudizio. Il livello platinum del Potrei che sorpassa il gold del Vorrei.
E cosa mi è piaciuto così tanto di questa città?
La cosa forse meno romantica, meno poetica, meno filosofica o sentimentale che possa mai essere di risposta a questa domanda: i mezzi.
Che poi boh forse è solo che sono abituato a busitalia e qualsiasi altra realtà decente mi sembra meravigliosa. Però davvero ho amato i mezzi; dei pullman mi importa poco anche se ne abbiamo presi un paio. Ma cosa sono quei tram! e le metropolitane!? Fatta esperienza a Londra e ora a Vienna ritengo un requisito essenziale la presenza di una metropolitana nella città in cui andrò a vivere. È troppo comoda. E i tram? Smentisco quello che ho scritto poco fa: sono poetici; sono metro con vista panoramica.
Vienna, Würzburg e Norimberga. Sono le uniche città in cui ho mai preso il tram e ho adorato tutte e tre, le prime due in particolare.
Perché mi piace così tanto? Metà del fascino credo lo debba alle diverse canzoni che adoro e che lo menzionano nel testo (Negrini, Dalla, Bersani), nei quadri e nelle foto che ho visto, nei libri che ho letto (Zafon), e forse nella "nostalgia di qualcosa che mai si ha avuto" che provo camminando sui binari vuoti a Salerno. L'altra metà sta tutta nel mezzo in sè: cioè, si ha la frequenza di passaggio e la sicurezza di una metro sui binari, combinata alla vista che offrirebbe un pullman. Il meglio dei due mondi.

ma posso parlare così tanto solo di tram?

Comunque, quello che mi è piaciuto oltre ai mezzi è, per farla breve, tutto: la presenza di grandi parchi, centro storico e monumenti sparsi un po' ovunque, assurda quantità di turisti italiani (perché non fa mai male sentir parlare italiano in terra straniera, soprattutto se senti frasi tipo "uagliu ma putimm magnà semp sta cazz e cotolett? ja Antò cerca na pizzeria"), pulizia generale, cultura dell'Opera, vivacità in centro anche la sera (no come Stoccolma) e boh, solite cose. Ah, importante anche la presenza di Starbucks.
Altrettanto impressionante e da aggiungere alle cose che mi sono piaciute è stato il Danubio; questo fiume che l'attraversa e la spacca in due.

Come un serpente domestico il Danubio va via.

O forse, piú che il fiume in sè è quello che comporta la presenza di un fiume ad essermi piaciuto: i ponti.

perché giustamente dopo l'autostrada e dopo i tram non potevo che soffermarmi sui ponti.

L'ultima mattina, quella del lunedì, sono andato con mia sorella alla ricerca di un ponte specifico sul quale avevano girato una scena di Before Sunrise. perché sí, non mi faccio mancare nulla e oltre alle canzoni ho anche film dedicati alla città da cui trarre ispirazione, poesia e nuova curiosità.
L'esperienza in sè è stata nulla di che ma abbiamo visto strade nuove, meno frequentate dai turisti e arrivati là ho scoperto che sotto al ponte ce n'è un altro, sempre scoperto, per la metro. Bello.

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Ponte dal vivo (sx) e nel film (dx)

Il film comunque è meraviglioso. Ho un debole per i film romantici ma questo è speciale: il fatto che si incontrino sul treno e decidano di scendere alla prossima stazione per passare la giornata insieme è troppo. Che si promettano di rivedersi a distanza di un anno allo stesso posto, senza scambiarsi numeri di telefono o altre informazioni; che per tutto il film si vedano loro due passeggiare e chiacchierare senza meta e non ci si annoia; il fatto che questa cosa sia davvero accaduta al regista; che ci siano altri due film, girati ognuno a 10 anni di distanza dal precedente per mostrare l'evoluzione del rapporto e del mondo attorno alla loro coppia ... Tutti questi fatti me lo rendono speciale.

"The Before Trilogy - Love Over Time" (video essay).

ogni parola che scrivo attira alla mente altre cento cose e vorrei scrivere di tutte loro ma chi me lo dà il tempo? Vorrei parlare meglio della trilogia, dei video essay e di come sia affascinante il poter ascoltare gente che parla di qualsiasi cosa in maniera appassionata e studiata e... vabbè.

Alla fine di sto fiume di parole (Pooh?), sto scrivendo e intanto penso "devo scrivere anche di Würzburg; tre viaggi e non dico nulla? Mi è piaciuta tanto quanto Vienna, se non di piú (e per motivi diversi per fortuna)."
E se, andando avanti, facessi sempre così? E se finissi per innamorarmi di ogni città che visito? In fondo mi sono innamorato già di Salerno diverse volte (relazione complicata, con alti e bassi), di Würzburg, di Londra e ora di Vienna. Sarebbe una condanna bittersweet, come l'immortalità, costretto a viaggiare e innamorarsi di ogni luogo che si visita. Una condanna che accetterei volentieri.
Ciò che manca a questa epifania, comunque, è la sorpresa. Non sono sorpreso. Da tempo ormai so che mi innamoro troppo facilmente di troppe cose diverse: di troppe canzoni, di troppi film, di troppi libri, di troppi posti nel pullman (uno solo in realtà, ma anche uno è già troppo), di troppi luoghi e cieli e mari, ..., e persone. Non dispiacerà a nessuno se aggiungo le città a questa lista.

Io forse amavo un po' troppo l'amore e mai nessuno davvero.